A giugno 2017, le immatricolazioni di veicoli industriali in Italia sono state 1945, contro le 1993 dello stesso mese del 2016. È un calo contenuto, ma che rappresenta un'inversione di tendenza dopo quasi due anni di crescita. Il dato relativo al primo semestre 2017 resta comunque positivo, con 11.755 unità immatricolate, pari a un aumento del 9,5%. Restringendo l'analisi ai veicoli con massa complessiva pari o superiore a 16 tonnellate, il dato di giugno è di 1530 immatricolazioni (-0,6%) e quello del semestre è di 9484 immatricolazioni (+12%).
"L'osservazione del mercato degli ultimi mesi ci aveva già mostrato il rallentamento delle immatricolazioni", spiega Franco Fenoglio, presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae. "In particolare i dati di maggio, e ora quelli di giugno, mandano un segnale di attenzione, che conferma come - nei periodi di aspettativa di nuovi provvedimenti di sostegno - la domanda manifesti una tipica situazione di rinvio della decisione di acquisto".
Fenoglio si riferisce, in particolare, all'attuale situazione d'incertezza politica ed economica e alle voci sul possibile mancato rinnovo di alcuni sostegni, come il super-ammortamento, fattori che contribuiscono a deprimere la domanda. "Un rallentamento significativo del mercato allontanerebbe inoltre il raggiungimento delle condizioni di sostenibilità ambientale da tutti ritenute ormai necessarie", aggiunge Fenoglio. "D'altra parte, il comparto della logistica e dei trasporti è legato strettamente all'andamento economico del Paese e alle variazioni del suo prodotto interno. Se in un sistema produttivo non decolla la domanda di beni, rimane depressa per conseguenza anche la domanda di trasporto; eppure il contributo economico del settore dovrebbe far riflettere il Decisore Pubblico".
Questa situazione non permette di formulare previsioni su come si chiuderà il 2017. Fenoglio conclude sottolineando che il mercato dei veicoli industriali in Italia ha fatturato nel primo semestre dell'anno circa 1,2 miliardi di euro, cui corrisponde un'ammontare dell'Iva di 218 milioni. "Ci auguriamo, tuttavia, che in una logica di sistema l'autotrasporto italiano, che presenta oltretutto un forte fabbisogno di personale qualificato in diversi comparti, e quindi ha alte potenzialità di occupazione, trovi infine la giusta attenzione, anche per non vanificare iniziative importanti come quella dell'Albo, che di fronte alle oltre duemila domande presentate dai giovani per partecipare ai corsi per ottenere i requisiti di conducente di veicoli industriali, ha triplicato i fondi stanziati, passando da uno a tre milioni di euro".
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