In Italia è un mercato a due velocità: a giugno i pesanti crescono e i commerciali entro le 3,5 tonnellate calano. Secondo le rilevazioni dell'Unrae, a metà 2018 il mercato dei veicoli commerciali si attesta sui livelli del 2017, in crescita dopo tanti anni bui. Quindi con un inizio positivo, a doppia cifra, a gennaio, per registrare un continuo calo da febbraio che fa segnare un -0,1 per cento in generale, con 89.916 veicoli commerciali immatricolati, mentre un anno fa furono 90.044. Giugno segna 15.880 immatricolazioni di veicoli nuovi, in calo del 4,3 per cento rispetto ai 16.592 di giugno 2017. Ora si prevede che alla fine dell'anno in corso i veicoli leggeri da lavoro toccheranno le 196.000 unità (+1 per cento).
Negli anni scorsi i sostegni fiscali come il super-ammortamento e la Nuova Sabatini avevano offerto molto ossigeno alla categoria e gli operatori sperano che il nuovo governo confermi gli ulteriori sgravi per il settore e nei prossimi sei mesi il mercato cresca di qualche punto percentuale. Ma i dubbi sono tanti. Una certezza, invece, è offerta dall'analisi per alimentazione dei mezzi venduti, che conferma la consueta predominanza del diesel, che rappresenta quasi il 93 per cento delle vendite, come lo scorso anno. Ottima la prestazione del metano (+15,2 per cento) e degli ibridi diesel-elettrico (+62,4), mentre ancora non si crede molto alle alimentazioni elettriche, che accusano una flessione del -26,1 per cento rispetto ai primi cinque mesi 2017. Poco meglio vanno le motorizzazioni gpl/benzina.
A livello europeo, i dati dell'Acea sui primi cinque mesi offrono un panorama differente: a maggio 2018 le immatricolazioni di veicoli commerciali leggeri sono cresciute del 4,3 per cento. Tutti i principali mercati dell'UE hanno ottenuto buoni risultati, ad eccezione dell'Italia (-2 per cento). Spagna (+ 9,3%), Germania (+ 2,4%), Regno Unito (+ 2,4%) e Francia (+ 1,8%) hanno visto aumentare la domanda di mezzi commerciali. Complessivamente si registrano per cinque mesi 176.545 nuove immatricolazioni in tutta l'Unione Europea. In questo periodo, la domanda di nuovi furgoni ha portato a un totale di 857.431 unità. La crescita maggiore è stata registrata in Spagna (+ 11,7%), Francia (+ 5,3%), Germania (+ 4,8%) e molto poco in Italia (+ 1,1%) e in Gran Bretagna (-1,4%).
Massimiliano Barberis
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