Non solo i trasportatori, alle prese con l’aumento dei costi operativi, con le nuove normative UE e con il calo generale del mercato, ma anche i produttori di veicoli denunciano la crisi del trasporto. Alcune indiscrezioni indicano che diverse fabbriche europee si starebbero preparando ad un calo degli ordini, che a sua volta potrebbe portare ad una riduzione dell’occupazione.
E’ il caso per esempio di Volvo Trucks, che ha recentemente annunciato il taglio di 250 dipendenti dello stabilimento svedese di Tuve, vicino a Göteborg. I contratti in scadenza non verranno infatti rinnovati e il numero di lavoratori impiegati passerà da 2800 a 2550. Come spiegato dal portavoce dell'azienda, citato dai media svedesi, la ragione di questa scelta sarebbe la diminuzione della domanda sul mercato globale degli autocarri, che avrebbe costretto il marchio a limitare il proprio carico di lavoro e adattarlo alle esigenze attuali.
Tuve, inaugurato nel 1982, è un impianto polivalente dove non si assemblano soltanto i mezzi finiti, ma si producono anche la maggior parte dei componenti da spedire nei vari siti di assemblaggio sparsi per il mondo, dal Sudafrica all'India, Australia, Taiwan, dall'Arabia Saudita alla Malesia e all'Iraq. La notizia del ridimensionamento di uno degli impianti principali di Volvo Trucks, che negli ultimi anni era utilizzato anche per lo sviluppo e la produzione dei mezzi elettrici, fornisce un segnale sulle difficoltà nella transizione dai motori a combustione e riflette le criticità che i trasportatori stanno affrontando per convertire le proprie flotte.
La crisi del trasporto potrebbe però investire anche il mercato dei rimorchi. Per questo motivo il colosso tedesco Krone, nonostante i risultati record dell’ultimo anno finanziario, ha annunciato un imminente rallentamento della produzione dovuto a aspettative di calo della domanda. Il fatturato raggiunto nell’ultimo anno, circa 3,2 miliardi di euro, ha segnato l'anno più forte nella storia dell'azienda, che deve però confrontarsi con previsioni offuscate e aspettative commerciali prudenti per il prossimo futuro. La situazione economica generalmente molto difficile, caratterizzata dall’esplosione dei costi e dall'incertezza delle imprese di trasporto riguardo ai nuovi investimenti, ha infatti costretto Krone ad un atteggiamento più prudente.
“L’eccezionale situazione economica dello scorso anno, con un continuo aumento delle vendite, alimentato dal grande supporto dei nostri clienti, dall’eccezionale impegno dei nostri dipendenti e dai solidi rapporti con i nostri partner finanziari, è in netto contrasto con le sfide attuali”, spiega Bernard Krone, presidente del consiglio di sorveglianza. “Il Gruppo Krone è riuscito a consolidare la sua forte posizione investendo strategicamente nelle tecnologie del futuro e nell'automazione, che hanno dato un contributo decisivo all'aumento dell'efficienza e della gestione della qualità. Investimenti come il nostro nuovo centro ricambi a Spelle e nella produzione assistita da robot rappresentano pietre miliari importanti per il nostro futuro”.
Egli aggiunge: “Tuttavia, l'attuale incertezza economica e le difficoltà ad essa connesse, come le crisi politiche internazionali, una politica europea sfavorevole con alti tassi di interesse e gli alti prezzi dell'energia, spingono l'azienda ad adottare un atteggiamento cauto. Il Gruppo Krone rimane stabile, indipendente e gestito dai proprietari, ma deve rispondere alle difficoltà emergenti. Per questo motivo i primi settori delle sedi della Bassa Sassonia sono già entrati in orario di lavoro ridotto, mentre altri settori aziendali stanno esaminando questa possibilità a causa delle aspettative di mercato stagnanti”.
Marco Martinelli