Allo Iaa 2024 di Hannover, il secondo Paese con la più alta partecipazione è stato la Turchia, superato solo dalla Cina. La presenza di una vasta gamma di allestitori turchi come Seyt Usta, Orthaus, Oztreyler, Star, EIfemmak, Okz, Brf, Yalcin, Kolumam, Adakon, Sinan, Sahin Tanker, Ozgul, Nursan, Alim, Uztreiler ha rappresentato un'occasione per fare il punto sulla crescita delle importazioni di questi mezzi in Italia. Questi produttori hanno presentato una gamma completa di applicazioni, tra cui portacontainer, cisterne per polveri e liquidi, ribaltabili, carrelloni da due a otto assi, betoniere, betonpompe e bisarche, evidenziando la varietà dell'offerta turca nel settore dei rimorchi.
Alcuni di questi marchi sono ormai stabilmente importati in Italia, grazie a collaborazioni con aziende come la fiorentina One Trailer di Iacopo Giop o la piemontese Okz Trailer di Adamo Oksuz. Questi gruppi vantano una capacità produttiva che, in alcuni casi, supera le mille unità all'anno, con una rete di esportazione che raggiunge i mercati russo, francese, africano e anche inglese. L'industria turca in Italia è presente con una quindicina di marchi. Secondo i dati dell’Anfia, i più rilevanti per vendite sono Serin, Inde, Vega, Ozgul e Seyit, con oltre 300 veicoli immatricolati fino a settembre 2024.
“In Italia, il mercato più importante è rappresentato dai portacontainer,” spiega Iacopo Giop di One Trailer. “Sono mezzi strutturalmente più semplici, prevalentemente meccanici negli allunghi, che ben si adattano alle condizioni di lavoro sulle banchine dei porti.” In generale, i semirimorchi turchi sono realizzati in alluminio, acciaio al carbonio e acciaio inossidabile, e utilizzano accessori forniti dai principali produttori europei di assali, centraline, gambe di appoggio e cassette porta attrezzi. Un altro punto di forza è rappresentato dai prezzi competitivi e dai tempi di consegna ridotti.
Il secondo settore in forte crescita è quello dei carrelloni per edilizia, grazie ai lavori infrastrutturali promossi dall'Unione Europea e dai governi in carica, che hanno aumentato la domanda di mezzi specializzati a breve termine. La Turchia ha inoltre stretto collaborazioni con alcuni allestitori europei per la progettazione di portacontainer e cisterne, spesso venduti con marchi tedeschi, consolidando ulteriormente la propria posizione sul mercato.
Massimiliano Barberis