I dati finali delle immatricolazioni dei veicoli industriali con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate registrate in Italia nel 2023 confermano le previsioni di una significativa crescita rispetto all’anno precedente. Il 10 gennaio 2024 l’Unrae ha diffuso in dati dell’anno, che mostrano 28.707 immatricolazioni, a fronte delle 25.592 del 2022, quindi con un aumento percentuale a doppia cifra: +12,2%.
Come sempre, la gran parte delle immatricolazioni riguarda i veicoli pesanti, ossia con massa complessiva pari o superiore a 16 tonnellate: 24.479 unità, con aumento annuale del 12,6%. Buono anche l’andamento dei medio-pesanti (da 6,01 a 15,99 tonnellate): 3.446 unità, con incremento del 15,8%. Flette invece il segmento dei medio-leggeri (da 3,51 a 6 tonnellate) del-’11,1%, toccando le 782 immatricolazioni. Generalmente, questi veicoli sono varianti dei commerciali con massa fino a 3,5 tonnellate, che scontano rispetto a questi ultimi l’obbligo della patente C, mentre offrono portate e dimensioni carrozzabili inferiori a quelli del segmento superiore.
Ma dai dati dell’Unrae emerge anche un elemento negativo, che suscita preoccupazioni per l’anno in corso: a dicembre 2023 le immatricolazioni di tutti i segmenti sono crollate rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Il dato complessivo per i veicoli sopra 3,5 tonnellate è di 1.851 immatricolazioni, ossia il 28,5% meno di dicembre 2022. Ma il segmento prevalente (pari o sopra 16 tonnellate) ha una riduzione percentuale ancora più accentuata, pari al 30,8% (con 1.520 unità).
Il presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae, Paolo Starace, spiega che “il dato registrato a dicembre, unitamente al calo della domanda già in corso da mesi, lascia presagire una contrazione del mercato nel 2024”. L’associazione accoglie positivamente l’inclusione dei veicoli industriali diesel compatibili con il biocarburante Hvo nel contributo maggiorato per la cosiddetta Sabatini Green. “Tuttavia, non possiamo non esprimere il nostro rammarico per non aver colto l’opportunità di parametrare l’aumento delle tariffe autostradali nel 2024 in base alla classe di emissione, cominciando così ad introdurre in maniera fattiva il principio chi più inquina più paga”, aggiunge Starace.
Il presidente di Unrae ribadisce la richiesta al Governo “di un Fondo ad hoc a sostegno degli investimenti in veicoli e infrastrutture di ultima generazione, al fine di svecchiare il parco circolante e sostenere la competitività dell’autotrasporto italiano”. Un approfondimento sull'andamento del mercato dei veicoli industriali nel 2023 e sulle richieste di Unrae le trovate nell’episodio del videocast K44 Risponde, dove Michele Latorre intervista Paolo Starace.