Oramai è una consuetudine del mercato (almeno quello italiano) dei veicoli industriali: nel periodo appena precedente all’introduzione di nuove regole comunitarie sui veicoli le vendite s’impennano. È la corsa ad acquistate i camion idonei ancora alle vecchie norme. E l’obbligo degli sistemi di sicurezza Adas – in vigore dall’inizio di luglio 2024 – non ha fatto eccezione e non sorprende che le immatricolazioni italiane di veicoli industriali con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate si sono impennate a giugno 2024: 3.557 unità immatricolate, con un aumento su base annuale del 27,2%.
Se restiamo nell’ambito dei veicoli della categoria superiore, ossia con massa complessiva uguale o superiore a 16 tonnellate, l’aumento percentuale è ancora maggiore: +30,4%. Balzo in alto anche della fascia leggera (fino a 6 tonnellate), con +49% (ma in questo caso i volumi sono notevolmente inferiori), mentre i medi (da 6,01 a 15,99 tonnellate) hanno visto un incremento solo del 2,8%. Questa crescita ha spinto in alto le immatricolazioni del primo semestre del 2024: 16.798 unità, ossia l’11,2% in più dello stesso periodo dell’anno precedente.
"Il mercato di giugno mostra, con i volumi più elevati fra i primi sei mesi del 2024, un risultato positivo ma ampiamente prevedibile alla luce dell'entrata in vigore del Regolamento Gsr 2 e della conseguente necessità delle reti distributive di smaltire il proprio stock di veicoli", spiega Paolo Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’Unrae. Ora però è prevedibile che nei mesi successivi avvenga un netto ridimensionamento del mercato.
Starace ha invitato il Governo a coinvolgere la rappresentanza dei costruttori nei Tavoli ministeriali dedicati al settore, sottolineando l’importanza del loro ruolo per il raggiungimento degli obiettivi ambientali: "Ricordiamo, infatti, che sulle Case automobilistiche gravano in larga parte gli oneri della transizione, a partire dalle sanzioni previste in caso di mancato rispetto degli obiettivi fissati per i livelli emissivi, al cui abbattimento, nel quadro delle attuali norme, non contribuisce l’utilizzo di combustibili alternativi ma solo l’adozione di veicoli a zero o bassissime emissioni".