Il mercato europeo dei veicoli industriali mostra un complessivo segno di ripresa, ma viaggia a doppia marcia: in avanti la parte orientale e ancora indietro quella occidentale, con l'eccezione dell’Italia che cresce del dieci percento. Questo è il mosaico mostrato dalle rilevazione dell’associazione europea dei costruttori di veicoli industriali Acea sulle immatricolazioni a febbraio. Complessivamente, nel mese sono state immatricolate 156.144 unità, con un aumento dell’1,2% rispetto allo stesso mese del 2020 (quando in Italia apparvero le prime restrizioni causate dalla pandemia di Covid-19). Però la crescita si concentra nell’Europa orientale, con +17,2%, mentre in quella occidentale resta in rosso. Così come in rosso resta complessivamente il primo biennio, con 297.651 unità immatricolate (- 3,3%). In Europa occidentale, la Spagna ha registrato il calo più marcato (-22%), seguita dalla Germania (-9,6%). In Francia i volumi di vendita sono stati più o meno simili allo scorso anno (-0,2%), mentre l'Italia è stato l'unico grande mercato a registrare un aumento (+ 1,9%).
Nel segmento dei veicoli con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate, a febbraio le immatricolazioni sono cresciute del 6,6%), trainata principalmente dalla solida performance dei mercati dell'Europa orientale (+ 33,1%). sono positivi anche tre dei quattro maggiori mercati dell'Europa occidentale: Italia (+ 12,3%), Spagna (+ 6,4%) e Germania (+ 1,2%). Nel primo biennio, le immatricolazioni europee sono rimaste stabili (-0,3%) rispetto all’anno precedente. Guardando ancora ai principali mercati, la domanda si è contratta in Francia (-6,5%), Germania (-5,4%) e Spagna (-4,1%), mentre l’Italia ha visto un aumento del 9,9%.
Restringendo l’analisi ai veicoli con massa complessiva superiore a 16 tonnellate, a febbraio l’Europa ha immatricolato 19.630 unità, con un aumento dell’8,8%. L'Europa orientale ha fornito un forte impulso a questa crescita (+36%), con la Polonia, uno dei mercati più importanti in termini di volume, che ha registrato un aumento del 51,3%. Fatta eccezione per la Francia (-10,2%), anche i maggiori mercati dell'Europa occidentale hanno contribuito in misura significativa alla prestazione positiva della regione: Italia (+ 15,8%), Spagna (+ 9,7%) e Germania (+ 4,2%). Nei primi due mesi del 2021, le immatricolazioni sono aumentate del 2% a livello europeo. I risultati sono stati diversi tra i quattro principali mercati dell'UE, con l'Italia che ha registrato una crescita (+ 11,7%) mentre la Francia ha registrato prestazioni peggiori rispetto all'anno precedente (-9%). Allo stesso tempo, le immatricolazioni di autocarri pesanti in Spagna (-0,4%) e Germania (-0,8%) sono rimaste stabili rispetto ai livelli del 2020.
Nel segmento più leggero, quello dei veicoli commerciali fino a 3,5 tonnellate, Le immatricolazioni di febbraio sono state leggermente superiori (+ 0,4%) rispetto al 2019, per un totale di 130.825 unità. L'Italia è stato l'unico grande mercato a registrare una crescita (+ 11,0%). Al contrario, la Spagna ha registrato il calo più marcato (-17,7%), seguita da Francia (-5%) e Germania (-2,3%). Nel primo bimestre, le immatricolazioni di veicoli commerciali leggeri sono diminuite del 3,6% in tutta l'Unione europea. Guardando poi ai quattro maggiori mercati, la Spagna (-24%) e la Germania (-10,4%) hanno affrontato il calo più marcato della domanda, mentre Italia (+ 1,4%) e Francia (+ 0,6%) sono riuscite a registrare finora una crescita modesta nel 2021.
Massimiliano Barberis