Il Germania lo hanno battezzato "Processo Mammut" per il numero dei ricorrenti e dell'entità del risarcimento chiesto: 3200 acquirenti di veicoli industriali chiedono complessivamente 867 milioni di euro a cinque marchi (Man, Daimler, Daf, Iveco, Renault Trucks e Volvo Trucks). Dal punto di vista formale, è la causa numero 37O 18934/17) intentata al Tribunale di Monaco di Baviera da Düsseldorfer Financialright Claims GmbH, la società che ha rappresenta imprese di trasporto che chiedono il risarcimento in seguito alla condanna comminata dall'Antitrust europea per un cartello dei prezzi attuato tra i costruttori di veicoli industriali e che è costato loro già una multa di 2,93 miliardi. Ma se tutte le richieste di risarcimento presentate in vari tribunali europei saranno accolte, la cifra finale potrebbe essere ben maggiore, tenendo conto che viene chiesto un risarcimento tra 3000 e 6000 euro per veicolo.
Durante la prima udienza del processo bavarese già è iniziata la battaglia legale tra le parti. Infatti, i legali dei costruttori sono partiti subito all'attacco contestando la legittimità di Financialright ad attuare in questo caso un'azione collettiva e il giudice Gesa Lutz ha annunciato che esaminerà per prima cosa tale questione procedurale. E non sarà una decisione facile, perché in Germania non esiste una giurisprudenza su casi analoghi, secondo quanto riferisce il sito specializzato Legal Tribune Online. Il giudice potrebbe comunicare la decisione sull'ammissibilità entro la fine di gennaio 2020.
La causa parte dalla condanna subita dai sette marchi citati in giudizio dalla Commissione Europea perché hanno concordato alcuni elementi relativi al prezzo dei veicoli industriali, istituendo così un cartello per quattordici anni. La normativa comunitaria prevede che una condanna dell'Antitrust europea sia da sola valida come prova per eventuali azioni risarcitorie da parte di chi ha subito i danni dei cartelli. Poiché intentare singole cause non è conveniente, diverse associazioni di autotrasportatori e studi legali hanno promosso azioni collettive, che raccolgono numerosi clienti in un'unico procedimento. Nella maggior parte di questi casi, il pagamento delle spese legali avverrà solo se i clienti otterranno il risarcimento e spesso in percentuale sulla somma ricevuta. Per esempio Financialright chiede il trenta percento.
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