La confessione di Liang prevede anche un patteggiamento con il quale l'ingegnere potrà ottenere uno sconto di pena a fronte di una piena collaborazione sull'indagine avviata dal Dipartimento della Giustizia sul dieselgate. Questa è la prima confessione della frode e potrebbe aprire nuovi fascicoli penali per altri dipendenti di Volkswagen. Liang, che ha 62 anni, era stato incriminato il primo giugno 2016 per violazione del Clean Air Act.
L'ingegnere ha lavorato nello sviluppo dei motori diesel a Wolfsburg dal 1983 a maggio 2008 e ha dichiarato che nel 2006 ha iniziato a lavorare nella squadra che doveva progettare il motore diesel EA 189 per equipaggiare i veicoli da vendere negli Stati Uniti. La squadra, secondo quanto riporta il Dipartimento, si sarebbe presto resa conto che non era tecnicamente possibile progettare un motore diesel che potesse rispettare le normative statunitensi sulle emissioni, quindi ha "progettato e implementato un software che riconosce se un veicolo sta svolgendo le prove per stabilire le emissioni con un dinamometro oppure se sta viaggiando normalmente sulla strada, in modo da ingannare i test sulle emissioni", afferma il Dipartimento in una nota.
Liang ha anche ammesso che ha usato questo sistema mentre lavorava sul motore EA 189, partecipando al lavoro per il suo sviluppo. Nel maggio del 2008, l'ingegnere si è spostato negli Stati Uniti per sostenere il lancio del nuovo motore diesel e durante la sua attività nel centro sviluppo di Oxnard ha ricevuto il titolo di Leader of Diesel Competence.
Il Dipartimento prosegue sostenendo che i "cospiratori hanno continuato a certificare in modo fraudolento alla EPA e alla CARB che i motori Volkswagen rispettavano gli standard del Clean Air Act dal 2009 fino al 2016". Liang ha ammesso che la squadra ha continuato a mentire alle Autorità di controllo anche quando hanno cominciato a porre domande sulle prestazioni dei veicoli sulla strada dopo l'uscita del rapporto commissionato dall'International Council on Clean Transportation, ossia quello che ha sollevato il dieselgate mostrando che le emissioni dei diesel Volkswagen erano quaranta volte superiori a quelli mostrati dal dinamometro durante i test.
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