Il mercato italiano dei veicoli rimorchiati continua a mostrare segni evidenti di crisi, con un calo delle immatricolazioni che non accenna a rallentare. I dati diffusi dal Centro Studi e Statistiche dell’Unrae, elaborati sulla base delle informazioni fornite dal ministero dei Trasporti, evidenziano un novembre 2024 drammatico per rimorchi e semirimorchi con massa totale a terra superiore alle 3,5 tonnellate: appena 1.154 unità immatricolate contro le 1.436 dello stesso mese del 2023, pari a una flessione del 19,7%.
Questa battuta d'arresto rappresenta la decima flessione registrata nei primi undici mesi del 2024. Complessivamente, da gennaio a novembre, sono stati immatricolati 12.544 veicoli rimorchiati, a fronte dei 14.702 dello stesso periodo dell’anno precedente, segnando un calo del 14,7% e una perdita di oltre duemila unità. Michele Mastagni, coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di Unrae, ha sottolineato la gravità della situazione: “I dati di mercato evidenziano una tendenza negativa che appare ormai inarrestabile senza interventi tempestivi ed efficaci da parte del Governo. In questo scenario, il tasso di rinnovo del parco veicolare cala drasticamente, facendo prevedere un ulteriore aumento dell’età media dei veicoli, oggi pari a 17,3 anni, con inevitabili ripercussioni sui livelli di sicurezza stradale”.
Le soluzioni proposte da Unrae sono chiare e mirate. La priorità è istituire un Fondo pluriennale per il rinnovo del parco circolante, con una dotazione di almeno 70 milioni di euro fino al 2028. Un tale intervento potrebbe consentire la sostituzione dei veicoli più vecchi con mezzi moderni e tecnologicamente avanzati, contribuendo a ridurre le emissioni e migliorare la sicurezza. Parallelamente, si auspica l’introduzione di misure disincentivanti per i veicoli vecchi, ispirate al principio “chi più inquina, più paga”. Tali misure includerebbero tariffe autostradali differenziate, contributi sulle accise, tasse di possesso maggiorate e restrizioni alla circolazione.
Oltre agli incentivi economici, Unrae richiama l’attenzione su un altro tema cruciale: la necessità di sanare la lacuna normativa che impedisce in Italia la circolazione dei cosiddetti Eurotrailer, ossia autoarticolati lunghi fino a 18,75 metri. Sebbene il Codice della Strada sia stato aggiornato da oltre tre anni per autorizzare questi veicoli, il mancato adeguamento del Regolamento di esecuzione rappresenta un ostacolo significativo. “L’autorizzazione alla circolazione di questi veicoli, già adottata con successo in diversi Paesi europei, porterebbe benefici significativi, tra cui: riduzione delle emissioni, inferiore congestione stradale, migliore distribuzione dei carichi e maggiore competitività per le imprese”, ha dichiarato Mastagni. Unrae chiede quindi un intervento rapido e risolutivo per allineare la normativa italiana agli standard europei, favorendo così un’innovazione capace di rilanciare il mercato.