Ad aprile 2017, la Motorizzazione ha rilasciato 2016 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi (+77,3%), suddivisi in 110 rimorchi (+4,8%) e 1906 semirimorchi (+84,7%). Nei primi quattro mesi dell'anno, il totale ha raggiunto le 6406 immatricolazioni (+26,5%) su gennaio-aprile 2016), suddivisi in 502 rimorchi (+36,4%) e 5904 semirimorchi (+25,7%).
Dati generici che uniscono tutti gli allestitori, nazionali e stranieri. Però nei dati annuali, che fornisce su richiesta l'Anfia, si può trattare un quadro più preciso delle tendenze del mercato e delle tendenze, che possono aiutare a comprendere dove va il comparto, con quali rimorchi e di quale marca, oltre che nazionalità.
Allora ecco stilato, nome per nome, l'elenco preciso, come al Giro d'Italia appena concluso, di chi ha immatricolato di più nel 2016. Tocchiamo i primi dieci, che contano una parte preminente del mercato italiano. I costruttori tedeschi, Krone (2122 unità), Schmitz (2119 unità) e Kögel (1883 unità) restano sempre, ogni anno, ai primi tre posti della graduatoria, con Krone che ha conquistato la prima posizione dopo tanti anni, anche se per qualche metro di centina in più. Sono questi mezzi per lo più centinati e isotermici, settore dove Kögel, per gli isotermici, sta firmando molte vendite, ma sempre indietro rispetto ai due connazionali.
Segue al quarto posto il primo costruttore italiano, la Menci (1002), che ha appena festeggiato i 90 anni di vita, e che in coppia con Zorzi (494) al nono posto, acquisita nel 2013, sfiora i 1500 rimorchi. In questo caso si tratta di telai stradali per piani mobili per la maggior parte, ribaltabili e portacontainer (allungabili e ribaltabili). Al quinto posto troviamo l'Italiana Rimorchi (641), che ingloba Cardi, Viberti e Merker, e che da quest'anno tornerà a scindere i due marchi storici veneto e piemontese e lascerà sospeso quello abruzzese.
È un periodo brillante per gli isotermici, grazie anche alle vendite dei mezzi tedeschi. Lo conferma il sesto posto della francese Lamberet (639 immatricolazioni), Casa monoprodotto, da un metro cubo a 100 di puro freddo. Al settimo posto la Tecnokar (625) che ha incorporato quasi dieci anni fa la bolognese Emilcamion e l'Adige di Foligno. Anche in questo caso le linee guida sono ribaltabili per rottami e edilizia.
Il mercato mostra anche una netta ripresa del movimento terra e dei lavori edili. La spagnola Lecitrailer (567 immatricolazioni) sale di quota e cerca un posto al sole grazie a una produzione molto generalizzata a un buon rapporto qualità/prezzo. Chiude l'austriaco Schwarmüller (409) che - data la vicinanza geografica al Brennero - riesce a proporre mezzi senza troppi aggravi di costi di trasporto, fra carico legname in Alto Adige e semirimorchi da linea. Da citare infine la Rolfo (168) che pur al 14° posto sta risalendo la classifica con le sue bisarche, grazie all'incremento delle vendite di autoveicoli in tutta Europa.
Massimiliano Barberis
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