La Corte di Giustizia Europea ha respinto il 2 febbraio il ricorso della Scania contro la sanzione di 880 milioni di euro comminata dalla Commissione Europea perché avrebbe partecipato al cartello sui prezzi dei veicoli industriali attuato da alcuni costruttori dal 1997 al 2011. Mentre le altre Case hanno accettato il verdetto, Scania ha presentato ricorso, perdendolo. Ma il costruttore svedese non si arrende e l’11 aprile 2022 ha annunciato che l’8 aprile ha presentato appello contro la decisione dei giudici europei.
In una nota, Scania afferma che “continua a contestare tutte le conclusioni della Commissione UE, come successivamente confermato dal Tribunale, e sostiene che la società non è entrata in alcun accordo paneuropeo con altri produttori per quanto riguarda i prezzi, né ha colluso per ritardare l'introduzione di nuovi motori conformi alla legislazione UE per le emissioni di scarico”.