Gli inquirenti la considerano una delle più equipaggiate bande di ladri di veicoli leggeri. Nel capannone di Barlassina arrivavano automezzi rubati non solo il Lombardia, ma anche in Svizzera e Austria. All'interno dell'edificio operava un vero e proprio stabilimento di smontaggio e rimontaggio, dotato di attrezzi molto specializzati e perfino di un sistema che schermava i rilevatori satellitari. Però, questo sistema non è riuscito a bloccare l'emissione di un sistema satellitare, mettendo in allerta i Carabinieri di Seregno.
L'irruzione è avvenuta domenica 1° novembre 2015, ma la banda non faceva festa: infatti, nel capannone i Carabinieri hanno trovato quattro persone, tre ucraini e un rumeno, che stavano lavorando intorno ad alcuni veicoli. I militi hanno denunciato anche il proprietario dell'immobile. Oltre a componenti di decine di furgoni, i Carabinieri hanno trovato anche un camion con targa ucraina e un rimorchio con targa polacca che caricava un container. Questi due elementi fanno pensare agli inquirenti che la refurtiva era venduta all'Est.
La banda era così specializzata che sceglieva con cura i modelli da rubare, sulla base della domanda dei ricambi. Quelli più rubati erano Mercedes-Benz Vito e Fiat Ducato. Secondo gli inquirenti, nel capannoni potevano essere smontati fino a quattro veicoli al giorno.
Una nota della società LoJack afferma che "a guidare le Forze dell'Ordine sulle tracce della banda criminale che da tempo imperversava nella zona è stato un dispositivo LoJack (società specializzata nel rilevamento e recupero di veicoli rubati), che ha trasmesso l'esatta posizione del furgone attraverso la tecnologia in radiofrequenza, installato sul Mercedes Benz Vito bianco rubato solo cinque ore prima".
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