La dichiarazione della guerra economica mondiale è giunta il 2 aprile 2025 alle 16.00 dell’ora di Washington (22.00 ora italiana) sotto forma di un cartello mostrato alle telecamere dal presidente Trump, che mostra le percentuali dei dazi che saranno applicati a praticamente tutto il mondo, seppure con percentuali diverse. I Paesi coinvolti sono una sessantina, tra cui quelli dell’Unione Europea, che subiranno tutti un dazio del 20%. Le tariffe varranno per quasi tutte le merci importate negli Stati Uniti e variano da una base del 10% (applicata a Gran Bretagna, Singapore, Brasile, Australia, Nuova Zelanda, Turchia, Colombia, Argentina, El Salvador, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita) a un massimo del 34%, percentuale applicata alla Cina.
Secondo quanto si legge nell’ordine esecutivo, i dazi saranno applicati in due fasi. La prima si applica ai Paesi che hanno un dazio del 10% dalla mezzanotte del 5 aprile 2025 (ora della costa orientale degli Stati Uniti), sia alle merci immesse in consumo, sia a quelle ritirate da magazzini doganali per la vendita. Le merci già in transito prima dell’orario stabilito (ovvero già caricate su nave e in viaggio verso gli Stati Uniti nel loro ultimo mezzo di trasporto), pur se sdoganate dopo il 5 aprile, non saranno soggette al dazio. La seconda fase, che applica ai dazi supplementari stabiliti per ciascun Paese, entrerà in vigore alla mezzanotte del 9 aprile (ora della costa orientale degli Stati Uniti) e anche in questo caso la tariffa non si applica alle merci in transito prima di tale data.
Sono esenti dal provvedimento i prodotti che riguardano la sicurezza nazionale; acciaio, alluminio, autoveicoli e componenti automotive (già soggetti a specifiche tariffe); rame, farmaceutici, semiconduttori, legname, minerali critici e prodotti energetici. Per ora resta in vigore il de minimis, ossia l'esenzione per le merci dal valore inferiore a 800 dollari.