Nel pieno delle tensioni commerciali tra le due sponde dell’Atlantico, l’Unione Europea decide di premere il tasto "pausa": per i prossimi novanta giorni non saranno applicati i dazi su prodotti americani, annunciati in risposta alle tariffe imposte dagli Stati Uniti su acciaio e alluminio. Una tregua temporanea, strategica, che lascia intravedere spiragli di dialogo, ma anche la consapevolezza che le divergenze restano profonde.
Bruxelles ha annunciato la sospensione il 10 aprile 2025, all’indomani dell’annuncio del presidente statunitense Donald Trump di sospendere l’aumento dei dazi verso l’Europa (mentre restano quelli del 10% validi per tutti i Paesi). Una mossa accolta positivamente dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che ha parlato di “un passo importante verso la stabilizzazione dell’economia globale”. La Commissione sottolinea l'importanza di "condizioni chiare e prevedibili" per garantire il buon funzionamento del commercio e delle catene di approvvigionamento internazionali.
Il portavoce della Commissione, Olof Gill, ha chiarito che la sospensione delle misure europee non equivale a un abbandono del pacchetto di contromisure: “Gli Stati membri ci hanno dato il mandato per procedere, ma questo non significa un’attivazione automatica delle misure”. Fino alla dichiarazione di Trump, infatti, l’intenzione di Bruxelles era quella di rendere operative le tariffe in tre fasi, a partire dal 15 aprile. Il documento legale che avrebbe dato il via ai dazi era già pronto per la pubblicazione.
Con la scelta di congelare per tre mesi l’intero elenco di controdazi, Bruxelles apre uno spazio negoziale, ma tiene alta la guardia. “Il lavoro di preparazione delle contromisure continua ma finché siamo in pausa non annunceremo né presenteremo nulla”, ha dichiarato von der Leyen. L’Unione intende quindi offrire una reale possibilità al confronto diplomatico, pur senza rinunciare alla leva delle tariffe. “Se i negoziati non saranno soddisfacenti, scatteranno le nostre contromisure. Tutte le opzioni restano sul tavolo”.
Il settore del trasporto – e in particolare quello della logistica e della distribuzione – guarda con attenzione a questa tregua. I dazi sugli scambi transatlantici, infatti, incidono direttamente sui costi delle importazioni ed esportazioni, sull’organizzazione delle rotte commerciali e sulla competitività delle imprese europee che operano negli interscambi con gli Stati Uniti. La sospensione dei dazi rappresenta un temporaneo sollievo per gli operatori, ma l’incertezza sul futuro delle trattative impone prudenza.
Nel frattempo, Bruxelles ribadisce che la strategia nei confronti della Cina resta invariata. “Il nostro obiettivo è migliorare il rapporto con la Cina”, ha spiegato il portavoce della Commissione. “Ma vanno affrontati temi fondamentali come la parità di condizioni e l’accesso al mercato cinese per le imprese europee”. Tutto è rimandato al prossimo vertice estivo, ma anche su questo fronte si percepisce un cauto equilibrio tra apertura e fermezza.