Dopo avere conquistato Man Trucks e Scania in Europa e avere già da tempo una propria produzione di veicoli pesanti in Sud America (con Volkswagen Caminhões e Ônibus), Volkswagen entra nel mercato statunitense, tramite la controllata Volkswagen Truck & Bus. Per ora è una quota di minoranza, ma potrebbe aumentare in futuro. Intanto è sufficiente per avviare una collaborazione nella ricerca e nelle forniture. Inoltre, la società tedesca avvierà una joint-venture con quella statunitense per l'approvvigionamento di componenti, soprattutto della catena cinematica.
Così, Volkswagen entra nel club dei produttori europei che hanno acquisito l'intero capitale o una partecipazione in un costruttore statunitense e che comprende il Gruppo Volvo e Daimler. In entrambi i casi, i costruttori non importano veicoli europei, ma usano i loro componenti e le loro tecnologie per sviluppare modelli adatti al mercato locale. L'unico caso inverso è il controllo di Daf da parte di Paccar.
Con questa operazione, Volkswagen smentisce di fatto le ipotesi di cedere la divisione veicoli industriali per recuperare liquidità necessaria per affrontare il dieselgate. In una nota, la società tedesca afferma che intende diventare entro un decennio uno dei principali gruppi nel settore dei veicoli industriali in termini di redditività e innovazione.
L'interesse di Volkswagen per Navistar era emerso già in passato, così come quello di CNH Industrial, che controlla Iveco. Già nel 2012, il quotidiano tedesco Financial Times Deutschland affermava che Volkswagen stava valutando un ingresso i Navistar International e a quel periodo risale anche l'interesse d'Iveco. Il gruppo italiano sembrava in vantaggio alla fine di agosto, quando ha siglato un'intesa con Navistar per vendere i veicoli International in Australia. Ma evidentemente i tedeschi sono stati più convincenti.
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