Le due associazioni hanno redatto una posizione comune sulla difesa sociale dell'autotrasporto in ambito comunitario. Il documento illustra i principali problemi e avanza alcune richieste per risolverli. Hanno ricevuto questo documento ieri a Bruxelles Inge Bernaerts, commissaria europea agli Affari Sociali, ed Eddy Liégeois, responsabile dell'ufficio Trasporti Terrestri della Direzione Generale della Mobilità e del Trasporto.
Le richieste principali riguardano l'istituzione di un'Agenzia europea per il trasporto stradale, che deve verificare l'applicazione e l'interpretazione delle regole comunitarie negli Stati membri; la creazione di uno speciale regime per i "lavoratori ad alta mobilità" (ossia gli autisti internazionali); la realizzazione di un registro europeo dell'autotrasporto, che permetta di controllare l'applicazione delle regole sociali, che nel frattempo devono essere armonizzate, in particolare quelle relative alle assicurazioni sociali e alle pensioni; introdurre deroghe al regolamento 883/2004 sulla sicurezza sociale che permettano, in caso di distacco internazionale degli autisti, di pagare i contributi sociali del Paese di accoglienza del lavoratore.
Inoltre, le due associazioni ritengono che debbano essere rafforzate le regole di accesso al mercato e alla professione e chiarite le norme sul distacco, specialmente durante le attività di cabotaggio stradale. "In linea di principio, non siamo contrari a un mercato unico del trasporto, a condizione che siano accompagnate da una convergenza progressiva dei costi, dell'imposizione fiscale e della legislazione sociale all'interno degli Stati membri", spiega Florence Berthelot, delegata generale aggiunta della FNTR. "Le nostre imprese non chiedono una restrizione alla libera circolazione, bensì vogliono lavorare su un piano di uguaglianza con i loro concorrenti".
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