Il Codice della Strada impone ai conducenti degli autoveicoli una condotta di guida molto prudente nei centri urbani, che deve essere ancora più accorta in prossimità delle strisce pedonali. Ma non sempre se viene investito un pedone sulle strisce la responsabilità è dell’autista. Una ordinanza delle Corte di Cassazione (la numero 20140 del 2023) ha confermato che se si dimostra che il comportamento del pedone è imprevedibile e non permette al conducente di evitare l’impatto, quest’ultimo è esonerato dalla responsabilità. Una decisione che ne conferma almeno altre quattro simili emesse della suprema Corte (4551/2017, 8663/2017, 9856/2022 e 42018/2022).
L’evento che ha causato questa ordinanza è l’investimento di un bambino di due anni che, sfuggito alla presa della nonna, attraversò la strada sulle strisce sbucando da un’auto in sosta, che impedì la visuale all’autista del veicolo investitore. Il bambino venne ferito e i suoi genitori chiesero un risarcimento all’assicurazione dell’automezzo, che però respinse la richiesta . La questione finì al Tribunale di Massa che in primo grado ritenne il conducente responsabile al cinquanta percento, proprio perchè averebbe dovuto adottare una guida molto prudente, pur riconoscendo che l’attraversamento era stato improvviso.
L’assicurazione ricorse quindi in Appello a genova, dove i giudici rigettarono invece le richieste dei genitori, affermando che l’attraversamento era stato improvviso, imprevedibile e inevitabile perché l’autista non poteva aver visto il bambino e non avrebbe potuto attuare qualsiasi manovra per evitarlo. Il successivo ricorso in Cassazione contro questa sentenza la ha confermata perché l’autista non può essere responsabile di un investimento se si prova che non può in alcun modo prevenire l’evento a causa della condotta imprevedibile e anomala del pedone.