Come abbiamo annunciato, per la prima volta il cosiddetto il Decreto Flussi permette e regola l'immigrazione in Italia di cittadini extra-comunitari per lavorare nell’autotrasporto come conducenti di veicoli industriali. Dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Decreto del 7 luglio 2020, il ministero dell’Interno ha diffuso una circolare che ne chiarisce l’applicazione proprio nell’ambito del trasporto stradale. Il primo chiarimento è che il permesso per il lavoro subordinato viene concesso solo per i soggetti che hanno già una patente equivalente alla nostra CE e convertibile in Italia sulla base degli accordi già in vigore. Questi Paesi sono: Algeria, Marocco, Moldova, Repubblica di Macedonia del Nord, Sri Lanka, Tunisia, Ucraina. Questi lavoratori potranno guidare veicoli industriali in Italia fino a un anno dall’acquisizione della residenza in Italia, poi dovranno convertire la patente.
La circolare spiega che l’impresa di autotrasporto deve essere iscritta all’Albo degli Autotrasportatori nel conto terzi e al Registro Elettronico Nazionale. Inoltre, se svolge trasporti internazionali deve avere una licenza comunitaria valida. Inoltre, sempre in caso di autotrasporti internazionali, dopo la comunicazione di assunzione agli Enti competenti e al rilascio da parte della Questura del permesso di soggiorno al lavoratore, l’impresa dovrà richiedere all’Ispettorato Territoriale del Lavoro il rilascio dell’attestato di conducente. In tutti i casi, se lavoratore extra-comunitario non ha già la Carta di qualificazione del conducente deve essere assunto con un contratto a tempo determinato per il massimo di un anno, mentre se è già in possesso di una Cqc valida può avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato.