L'osservatorio dell'Asaps ha censito in Italia, da gennaio a giugno 2016, 556 incidenti con morti o feriti che hanno comportato omissione di soccorso, contro i 484 del primo semestre 2015. L'unica buona notizia è la riduzione dei morti dai 61 del 2015 ai 52 del 2016, però sono aumentati i feriti, da 664 a 575. L'associazione ha ristretto l'analisi ai primi tre mesi dell'anno, quando è entrata in vigore la nuova legge sull'omicidio stradale che secondo i promotori ha anche l'obiettivo di contrastare la pirateria stradale. Obiettivo che però, almeno nella fase d'esordio, non è stato raggiunto: "Nei tre mesi di aprile, maggio e giugno 2016 gli episodi gravi di pirateria stradale sono stati 294, contro i 245 dello stesso trimestre del 2015. 49 incidenti in più e un incremento del 20% tondo. I feriti sono stati nello stesso trimestre 366, mentre nel 2015 erano stati 313, +16,9%. Ma è sui decessi che il dato si fa deludente in quanto le persone uccise da pirati della strada nel trimestre sono state 33, esattamente lo stesso numero del 2015". L'Asaps – che ha molto sostenuto la legge – conclude che "nel trimestre dell'omicidio stradale è stato vanificato il vantaggio dei mesi precedenti, anche se la situazione delle piraterie mortali non è peggiorata".
L'associazione rileva che "non c'è stata quella sequela di omicidi e fughe che qualcuno adombrava. Solo alla fine del 2016 e al giro di boa del primo anno della legge, potremo farci un'idea più chiara dell'andamento della pirateria stradale, e ancor di più ci faremo un'idea dell'andamento dell'incidentalità in generale, anche se non era pensabile che la legge sull'omicidio stradale (ancora poco conosciuta e con qualche non indifferente difetto costruttivo) potesse incidere sul dato generale della sinistrosità. Ma inciderà su quello della giustizia".
L'Asaps conclude affermando che per ridurre gli incidenti bisogna aumentare i controlli sulle strade, anche nelle ore notturne, "per intercettare ubriachezze, per contestare le violazioni sull'uso del cellulare alla guida, sul mancato uso delle cinture, sulla violazione dei tempi di guida e dei salti di riposo per i conducenti di veicoli pesanti e pullman".
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