Dal 1° maggio 2017, anche i conducenti di veicoli pesanti per il trasporto delle merci entreranno nell'elenco dei lavoratori che compiono mansioni impegnative e che potranno ottenere l'anticipo dell'età pensionabile. Ma ora la Legge è scritta in modo da considerare solamente i dipendenti, escludendo i titolari d'impresa che guidano personalmente i camion. Si sperava nella loro inclusione tramite emendamenti della legge di Bilancio, che però è stata approvata velocemente il 4 dicembre con la fiducia a causa delle dimissioni di Matteo Renzi senza questa modifica.
Nella lettera inviata a Gentiloni, il segretario provinciale di Trasportounito Taranto, Biagio Provenzale, scrive che non si comprendono "perché sfuggono alla logica, le ragioni che hanno portato all'esclusione dei lavoratori autonomi – cosiddetti padroncini – perpetuando una discriminazione solo apparentemente risolta dal superamento della previsione che voleva usurati i soli conducenti di veicoli adibiti al trasporto collettivo di capacità complessiva superiore ai nove posti (art. 1 lett. d. D.Lgs. n. 67/2011). Un danno abnorme: dal 1° maggio del 2017, complice una Legge di Bilancio approvata con la fiducia accordata dal Senato al testo originario della Camera, si discriminerebbero – in modo del tutto arbitrario – coloro i quali, pur versando all'Inps, conducono il camion di proprietà preoccupandosi della sopravvivenza delle loro imprese". Quindi, l'associazione chiede che il Governi affronti questa situazione.
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