Le giustificazioni presentate dal Governo tedesco all'applicazione della legge sul salario minimo anche alle imprese di autotrasporto straniere che operano in Germania (anche solo per caricare o scaricare) non hanno convinto la Commissione Europea, così come non è bastata l'esenzione ai veicoli esteri di passaggio. Quindi, la Commissione Europea ha deciso d'avviare la procedura d'infrazione, che è stata comunicata alle Autorità tedesche attraverso una lettera formale. Questo è il primo passo della procedura d'infrazione.
La Commissione ritiene che applicare questa legge anche alle attività svolte dai vettori stranieri comporti una illegittima restrizione alla libertà di fornire servizi e al movimento delle merci all'interno della Comunità. In particolare, l'applicazione della norma al transito e alle attività connesse al trasporto internazionale non è ritenuta "giustificata" dalla Commissione, perché innalza barriere amministrative al funzionamento del mercato interno. La Commissione ritiene che per la protezione dei lavoratori e per garantire una concorrenza leale siano disponibili "misure proporzionate", che nello stesso tempo permettono la libera circolazione dei servizi e delle merci. Il prossimo passo tocca alle Autorità tedesche, che hanno due mesi per rispondere alle obiezioni della Commissione.
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