Nel panorama della logistica e dei trasporti, dove la digitalizzazione avanza rapidamente, la sicurezza delle infrastrutture informatiche diventa sempre più importante, come dimostra l'intensificarsi dei ciberattacchi contro enti e società del settore. In particolare, è importante proteggere la filiera del container, dove agiscono diversi operatori su scala globale. Uno strumento per farlo, secondo la società di cibersicurezza Kaspersky, è la profilazione automatica dei container. In pratica, il sistema crea un “container ideale” e per un periodo di tempo tiene sotto controllo come si muove e come interagisce con l’esterno, creando così un modello di “comportamento normale”.
Quindi, il sistema controlla costantemente i container reali, rilevando eventuali differenze col modello ideale, evitando di generare avvisi indiscriminati per qualsiasi anomalia. Ciò permette di distinguere con precisione tra variazioni prevedibili e reali minacce alla sicurezza. Avere un rilevamento automatico di questo tipo può identificare rapidamente connessioni inaspettate alla rete, modifiche di file critici o l’esecuzione di procedure di sistema insolite, che sono segnali di un possibile attacco in corso che potrebbero passare inosservati fino a quando i danni non siano già avvenuti. Per esempio, se un sistema di gestione flotte che normalmente comunica solo con i server interni dell'azienda inizia improvvisamente a connettersi verso indirizzi esterni sconosciuti, il sistema rileverà questa anomalia come possibile violazione.
Un altro vantaggio importante di questo approccio è l'adattabilità: i criteri di sicurezza si evolvono automaticamente insieme ai cambiamenti nei comportamenti dei container, superando il limite delle regole statiche tradizionali che potrebbero diventare rapidamente obsolete. La profilazione automatica offre inoltre una visibilità più approfondita degli ambienti informatici, consentendo alle squadre di sicurezza di analizzare rapidamente le attività sospette e determinare se indicano una vera violazione, migliorando i tempi di risposta agli incidenti.