L’attenzione sempre maggiore delle ferrovie europee per il trasporto merci e le richieste degli operatori per effettuare treni di robusta composizione hanno spinto l’industria ferroviaria a trovare soluzioni adeguate anche dal punto di vista della trazione. E questo ha comportato anche un’evoluzione, che in parte recupera idee del passato ma rivalutate dall’innovazione tecnologica. Dopo decenni in cui la scena della trazione è stata dominata da locomotive universali, vale a dire adatte a qualunque tipo di servizio senza distinzione tra treni passeggeri e merci, ora si registra la tendenza a riscoprire il ruolo delle macchine specializzate. L’ultima evoluzione di questa formula è rappresentata da una locomotiva bimodale potentissima, ai vertici delle prestazioni per la sua categoria. Si tratta della Euro9000 per servizi merci, nata dalla famiglia EuroDual e costruita in Spagna da Stadler Rail Valencia per conto di European Loc Pool, società di leasing a servizio completo con sede in Svizzera. Un esemplare delle Euro9000 si trova ora in Italia per le prove di omologazione.
La macchina ha la configurazione bimodale vale a dire può muoversi sia con la trazione elettrica sia grazie a due motori diesel che consentono di circolare anche lungo linee non elettrificate (da non confondere con il modulo last mile). L’azionamento elettrico è trifase quadricorrente, quindi in grado di muoversi su tutta la rete europea, sia sotto la catenaria in corrente alternata a 25 kV e 15 kV sia con la continua a 1,5 kV e 3 kV. È equipaggiata di serie con il radiocomando per le manovre oltre alla versione BL3 del sistema di segnalamento Etcs e può integrare i sottosistemi di bordo necessari per circolare in Germania, Austria, Svizzera, Italia, Olanda e Belgio (da qui la sigla DACHINLB). La Euro9000 esprime la sua massima potenza con l’alimentazione monofase dove raggiunge i 9000 kW (una Vectron di Siemens ha 6400 kW) che scendono a 6000 kW sotto la corrente continua. Di tutto rispetto anche con la trazione termica dove i motori diesel garantiscono una potenza di 1900 kW. In caso di necessità il motore termico può integrare l’alimentazione elettrica. Un altro dato significativo è la forza di trazione allo spunto di 500 kN e una velocità massima di 120 km/h.
Ma da soli i valori di potenza e spunto, pur essendo ai vertici, non offrono una fotografia completa delle caratteristiche della locomotiva. La particolarità infatti è quella di essere una due carrelli a sei assi e soprattutto con il controllo individuale dei singoli assi, cosa che garantisce una migliore aderenza in marcia. Questa soluzione rende nuovamente valide e concorrenziali macchine così configurate, in un panorama dominato ormai in modo quasi monotono dalle locomotive a quattro assi. Rispetto alle sei assi classiche, il “carrello intelligente” riduce al minimo l'usura dell'infrastruttura, il vero handicap storico per queste macchine. Con un ulteriore vantaggio per i treni merci, quello di garantire una buona aderenza, in particolare nella fase di avvio oltre a scaricare meglio la notevole potenza generata dai motori in tutte le condizioni di marcia.
Piermario Curti Sacchi