I robot non prenderanno il posto dei lavoratori nei centri logistici della tedesca DB Schenker, ma daranno una mano, anzi una spinta, nel vero senso del termine, al personale. Si è chiuso con successo un ciclo di sperimentazione con l'utilizzo di esoscheletri in diverse sedi logistiche della società, divisione delle ferrovie tedesche Deutsche Bahn. Gli esoscheletri, conosciuti anche come robot di supporto, sono delle strutture elettromeccaniche trasportate sul corpo, una sorta di protesi di rinforzo, adatte a favorire i movimenti di sollevamento e rotazione, tipici della gestione dei magazzini logistici. In questo modo vengono protette le vertebre lombari e i muscoli della schiena. Chi lavora a lungo nella logistica rischia di accusare disturbi alle articolazioni che possono arrivare anche all'impossibilità di proseguire nell'attività.
Il progetto pilota era focalizzato sulla raccolta ordini e il sequenziamento di pacchi fino a 15 chili. I dipendenti dotati di un esoscheletro hanno rimosso i pacchi dagli scaffali di stoccaggio e poi li hanno posizionati su pallet. I giudizi raccolti tra i dipendenti di DB Schenker dopo il test sono stati positivi a conferma che ambienti di lavoro ergonomicamente ottimali insieme all'ausilio di supporti robotizzati possono alleviare la fatica e migliorare la salute degli operatori. Ora DB Schenker sta valutando se includere definitivamente questi supporti nella propria attività logistica. Anche in magazzini altamente automatizzati i dipendenti sono ancora indispensabili per molte attività, come togliere un collo dal suo imballaggio o suddividere un pallet. Mentre le operazioni di sollevamento vengono eseguite da carrelli elevatori o sistemi elevatori robotizzati, la gestione dei singoli colli è ancora troppo complessa per la tecnologia di controllo delle macchine. In questo caso un esoscheletro che combina la potenza della macchina con la competenza umana, può fornire una soluzione da valutare con attenzione.
Piermario Curti Sacchi
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