È entrata nel pieno della fase operativa la nuova vita della Piacenza Rimorchi. Fondata dalla famiglia Piacenza a Cremona nel 1920 come Officine Meccaniche Umberto Piacenza e poi passata alla famiglia Mastagni, e dopo un breve periodo dalla Cardi di Verona a gestione Margaritelli (Merker), fino al Gruppo bresciano Sansavini di Fabrizio Sansavini nel 2015, che la ha ceduta, da pochi mesi, come affitto di ramo d’azienda alla sempre bresciana Cbs di Borgosatollo specializzata nella costruzione di casse e compattatori scarrabili. Nella compagine societaria del nuovo Gruppo lombardo figura anche Paolo Sala, ex proprietario della Pris-Mag.
La Cbs ha rilevato oltre al marchio, anche i disegni tecnici della Piacenza legati in modo particolare alla gamma di rimorchi a due e tre assi dedicati al trasporto delle casse mobili. E attualmente produce otto unità a mese. La gamma è destinata a salire con la progettazione di portacontainer ribaltabili sempre a due o tre assi, a mezzi a doppio carico anteriore e posteriore e ai semirimorchi per rottami con gru a polipo. “Dovremmo arrivare a circa dieci allestimenti al mese a breve”, dice Mauro Pedrazzini, a capo dell’ufficio tecnico Piacenza da molti anni. La Cbs fattura oltre 60 milioni di euro, anche attraverso le consociate Carnovali, di Brescia, e Danese di Verona. Impiega oltre 200 dipendenti in sei stabilimenti.
Massimiliano Barberis