Secondo le stime del costruttore giapponese, entro il 2050, i veicoli a guida autonoma forniranno un contributo di 17.000 miliardi di euro all'economia europea. Questo dato emerge dal rapporto intitolato "Liberare le strade: definire il futuro delle auto a guida autonoma", una delle più complete analisi mai condotte in Europa inerente all'atteggiamento dei consumatori e alle politiche dei governi nei confronti della tecnologia che trasformerà il concetto di mobilità.
Lo studio realizzato dall'istituto di ricerca internazionale indipendente Policy Network, su commissione di Nissan Europa, ha preso in considerazione sei Paesi europei (Italia, Germania, Spagna, Regno Unito, Francia, Norvegia) evidenziando sia le opportunità sociali ed economiche offerte dalla guida senza conducente, che le azioni indispensabili da intraprendere – da parte dei governi – per affrontare questa sfida scientifica.
I veicoli a guida autonoma incrementeranno dello 0,15 percento il tasso di crescita annuo europeo nei prossimi dieci anni, con conseguente aumento del PIL europeo del 5,3 percento (rispetto ai valori attuali) nel 2050, grazie a un apporto totale di 17mila miliardi di euro. "È in corso una rivoluzione economica e sociale. La guida autonoma sarà determinante non solo per l'industria automobilistica, ma per tutte le economie e le società europee", ha dichiarato Paul Willcox, presidente di Nissan Europa, commentando i risultati del rapporto.
Le conclusioni di Policy Network hanno ricevuto il supporto di un altro studio internazionale dal titolo "Indice sociale Nissan: gli atteggiamenti dei consumatori verso la guida autonoma", un sondaggio della Casa giapponese che ha approfondito l'attitudine dei cittadini europei rispetto alle future evoluzioni in tema di veicoli intelligenti. Dalle interviste effettuate a circa seimila persone in diversi Paesi europei, l'approccio nei confronti della guida autonoma è positivo, perché i vantaggi saranno riscontrabili sotto diversi aspetti: più libertà di movimento, maggiore salute e benessere e aumento della sicurezza stradale.
Gli intervistati hanno evidenziato che le persone più vulnerabili della società (disabili, anziani, non vedenti) potranno maggiormente beneficiare di questa rivoluzione tecnologica, perché i veicoli del futuro restituiranno alle persone la libertà di muoversi in modo indipendente. Inoltre, un'auto completamente autonoma riduce l'ansia e i disturbi da stress correlati alla guida in strade trafficate, lasciando chi guida libero di svolgere altre attività in totale sicurezza, attività che l'81 percento dei conducenti dichiara di svolgere mentre è in macchina (cambiare stazione radio, mangiare, guardare il telefono) e che spesso sono la causa di incidenti, anche a basse velocità.
Accanto a una visione ottimistica e positiva all'introduzione di questa tecnologia nella vita quotidiana, dal sondaggio emergono però preoccupazioni e timori, legati alla paura di un malfunzionamento dei sistemi (mancato arresto a semaforo rosso) e della perdita del controllo del veicolo.
Davide Debernardi
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