La Commissione Europea vuole usare le nuove tecnologie già offerte a richiesta dai costruttori dei veicoli per ridurre drasticamente il numero dei morti sulle strade nell'intero territorio europeo. Lo fa nell'ambito del terzo Pacchetto Mobilità, presentato il 17 maggio 2018, che prevede l'installazione obbligatoria sui veicoli di prima immatricolazione di quindici sistemi di sicurezza che dovrebbero eliminare o correggere gli errori umani che, secondo Bruxelles, sono responsabili del 90% degli incidenti. La Commissione non precisa i limiti temporali del provvedimento, ma elenca i sistemi che propone. Per tutti i tipi di veicoli propone l'assistenza "intelligente" della velocità, telecamere per coprire la parte posteriore del veicolo e sistemi che prevengano la distrazione del conducente e la sonnolenza. Sui veicoli pesanti e sugli autobus, la Commissione vuole installare sistemi di rilevamento di pedoni e ciclisti, mentre sui furgoni anche il rilevamento della segnaletica orizzontale e la frenata d'emergenza (oggi già obbligatori sui mezzi pesanti). Oltre a questi provvedimenti legislativi, la Commissione investirà 450 milioni per la sicurezza nell'ambito del programma Connecting Europe Facility. L'obiettivo di questi provvedimenti è ridurre gli incidenti gravi e mortali del 50% rispetto a oggi tra il 2020 e il 2030, con l'obiettivo di zero vittime nel 2050.
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