Lo scambio di card del cronotachigrafo tra autisti per violare le norme sui tempi di guida e di risposo è una pratica iniziata dall'introduzione dell'apparecchio digitale, ma può essere facilmente scoperta durante un approfondito controllo su strada. Due gemelli napoletani, entrambi autotrasportatori, hanno creduto di poterla scampare grazie alla loro rassomiglianza fisica. Così, proprio il giorno di Natale il trentenne Dino G., residente a Nola, guidava il suo camion usando la card del gemello, che probabilmente era a casa a festeggiare. Non sappiamo se questa era una pratica costante o un caso eccezionale, per affrontare il picco di lavoro natalizio o per consentire al fratello di restare in famiglia. Fatto sta che Dino G ha avuto la sfortuna d'incappare in una pattuglia della Polizia Stradale sulla Statale 7bis, mentre stava rientrando da Milano.
Consegnando agli agenti la patente e la card del cronotachigrafo, Dino ha sicuramente sperato in un controllo superficiale, basato sul cognome e sulla foto. Invece, un agente si è accorto che il nome di battesimo della patente era diversa da quello della card. Quindi, la pattuglia ha approfondito ulteriormente la verifica sulla memoria del cronotachigrafo, comprendo che Dino aveva guidato per tredici ore senza pausa, usando sia la sua card, sia quella del gemello. Il verbale mostra 500 euro di multa e la sospensione della patente.
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