La vicenda è stata sulle prime pagine delle cronache nazionali per una settimana, ossia da quando verso le 21.00 di sabato 3 dicembre 2022 una donna di 42 anni, Alessia Sbal, venne investita sul Grande Raccordo Anulare appena dopo essere scesa dalla sua autovettura. I giornali hanno seguito la vicenda perché da subito non è apparso un incidente stradale semplice e ancora adesso l’esatta sequenza dei fatti è poco chiara.
Si comincia con una telefonata che la vittima stava facendo con un’amica mentre guidava sul Gra, dove a un certo punto ha detto che un camion l’aveva tamponata. Poi la donna avrebbe superato il veicolo pesante, facendolo fermare sulla corsia d’emergenza. Parte quindi una prima telefonata al 112 dove, secondo Repubblica, la Sbal avrebbe chiesto l’intervento di una pattuglia e sullo sfondo una voce maschile che diceva di non essere lui l’autore del tamponamento.
Dopo un minuto l’operatore del 112 chiama la donna e pare che a quel punto il camionista sia già ripartito. Nella chiamata sentono la donna urlare “fermati, fermati” e poi più nulla. Gli agenti arrivati sul posto la troveranno senza vita, morta sul colpo mentre il 112 la stava richiamando.
Sabato 8 novembre è giunta una prima svolta alle indagini. La Polizia Stradale ha individuato nella provincia di Rieti l’autista del veicolo industriale che avrebbe investito Alessia Sbal, diverso da quello del precedente tamponamento. È un uomo di 47 anni che nell’interrogatorio di garanzia ha dichiarato di non essersi accordo dell’investimento e perciò non si è fermato. Dopo l’interrogatorio è stato posto agli arresti domiciliari. Ma resta ancora ignoto chi avrebbe tamponato dal donna prima del suo investimento, innescando la sequenza dei fatti che ha portato alla morte dell’automobilista.