La Regione Abruzzo e l'Anas sono state ritenute corresponsabili per lo schianto mortale di Filippo Frezza, avvenuto nel 2017 sulla Statale 17. Lo ha stabilito il giudice civile del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, con una sentenza che riconosce un risarcimento ai familiari della vittima. L’incidente si è verificato il 10 settembre 2017, quando Filippo Frezza, consigliere comunale di Rocca Pia, si trovava alla guida della propria auto sulla Statale 17, nei pressi di Sulmona. Erano circa le 2:30 del mattino quando, mentre tornava a casa da Roccaraso, Frezza si è trovato improvvisamente davanti un cinghiale che attraversava la strada. L'impatto con l'animale è stato inevitabile, e subito dopo il veicolo si è schiantato contro una pietra chilometrica a bordo strada. L'urto è stato talmente violento che Frezza è stato catapultato fuori dall'abitacolo, perdendo la vita sul colpo.
Secondo quanto riferisce l'emittente Onda TV, la famiglia di Frezza ha chiesto al Tribunale di Sulmona di accertare le responsabilità degli enti competenti per la manutenzione e la sicurezza della strada. La perizia depositata al giudice, redatta da Faustino Colarusso, ha evidenziato una corresponsabilità non solo del conducente, ma anche della Regione Abruzzo e dell'Anas, ritenendo che "non sono state attuate tutte le misure necessarie per prevenire l'incidente". Colarusso ha sottolineato come la presenza di fauna selvatica su quel tratto di strada rappresentasse un rischio noto ma non adeguatamente mitigato, e che, sebbene non sia possibile escludere totalmente la responsabilità del conducente, vi siano elementi che indicano che la tragedia poteva essere evitata o, almeno, ridotta nelle sue conseguenze.
La sentenza del giudice Pinacchio ha riconosciuto quanto esposto nella perizia, condannando la Regione Abruzzo e l'Anas a risarcire i familiari di Filippo Frezza, assistiti dall'avvocato Alessandro Margiotta. "Si ritiene di non poter escludere che il conducente avrebbe potuto avere salva la vita, ma sicuramente con forti inabilità", ha affermato il giudice nella sentenza, evidenziando come la mancata attuazione di misure preventive da parte degli enti abbia concorso alla responsabilità dell'incidente.