La Società Cattolica di Assicurazione verserà un milione di euro ai familiari di Renata Sbrogiò, la donna di 69 anni che il 3 ottobre 2014 venne investita da un autocarro mentre viaggiava in bicicletta sulla Padana Superiore in provincia di Venezia. L'accordo tra gli avvocati delle parti è giunto dopo la consulenza tecnica disposta dal pubblico ministero, che ha rilevato la responsabilità dell'autista. Il conducente del camion svoltò a destra senza vedere la ciclista, investendola durante la manovra.
Risolta la vertenza del risarcimento, si è aperto il processo penale per il camionista, accusato di omicidio colposo. Questo incidente mostra chiaramente il problema causato dagli angoli ciechi dei veicoli pesanti, che interessa soprattutto la parte destra del veicolo. Un problema che potrà essere risolto con un sistema di telecamere e sensori, che nei prossimi anni potrà diventare di serie su tutti gli automezzi.
In questi giorni sono in corso altri processi ad autisti coinvolti in incidenti mortali. A Lucca si sta svolgendo il processo a un altro autotrasportatore che investì un giovane ciclista di 16 anni che il 3 agosto del 2015 stava percorrendo la strada Romana tra Altopascio e Porcari. L'autista è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo perché secondo le rilevazioni della Polizia Locale non avrebbe mantenuto la distanza dal ciclista, tamponandolo violentemente e poi investendolo. Il camionista ha rifiutato il patteggiamento e ha scelto il processo, la cui prima udienza avverrà il 15 luglio 2016.
Il 1° marzo è iniziato il processo all'autista moldavo che parcheggiò il suo camion dietro a una curva di Castelsangiovanni nel settembre del 2014. Mentre era fermo giunse a grande velocità una Gazzella dei Carabinieri che stava inseguendo un'altra vettura e che si schiantò contro il camion, causando la morte di un carabiniere e il grave ferimento di un altro. L'autista è stato rinviato a processo per omicidio colposo e lesioni gravi.
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